Questa leggenda della musica ha nascosto un segreto per 73 anni, ora è quasi irriconoscibile: riesci a indovinare chi è?

Barry Manilow, il celebre cantante dietro hit senza tempo come “Mandy” e “Copacabana,” ha costruito una carriera che ha superato ogni dubbio iniziale, durando oltre cinquant’anni. Amato da fan di tutto il mondo, affettuosamente chiamati “Fanilows,” Manilow ha mantenuto un segreto gelosamente custodito per gran parte della sua vita: ha fatto coming out come gay solo a 73 anni. Ora, a 81, vive serenamente con il suo storico partner e marito, Garry Kief, e con sua figlia, abbracciando finalmente la sua identità e la felicità personale dopo anni di riservatezza. Nonostante il successo duraturo, Manilow ha anche dovuto affrontare voci insistenti sulle operazioni di chirurgia estetica, tema che oggi affronta con franchezza.
Nato a Brooklyn, New York, il 17 giugno 1943, Barry ha vissuto un’infanzia segnata da dinamiche familiari complesse. Cresciuto dalla madre Edna e dai nonni dopo il divorzio dei genitori, ha scoperto più avanti che il suo vero cognome era Murphy e che suo padre Harold era irlandese, una parte della sua storia nascosta per preservare la sua identità ebraica. Una figura chiave della sua crescita è stata il compagno della madre, Willie Murphy, un camionista irlandese appassionato di musica. Dopo cinque anni di risparmi, la coppia gli regalò un pianoforte da 800 dollari, un dono che accese la sua passione e segnò l’inizio della sua carriera musicale.
La strada verso la fama non fu immediata. Dopo aver studiato alla Juilliard e lavorato alla CBS, Barry si sposò brevemente con la sua fidanzata del liceo, Susan Deixler, a soli 21 anni. Sebbene fosse innamorato, ammise poi di non essere pronto per il matrimonio, perché la sua vera dedizione era la musica. Negli anni successivi affinò le sue capacità scrivendo jingle pubblicitari per brand come Dr. Pepper e McDonald’s, lavoro che gli permise di sviluppare un talento per melodie orecchiabili e testi emozionanti.
Il successo arrivò nel 1974 con la rivisitazione della canzone “Brandy” trasformata in ballata con il titolo “Mandy,” che arrivò subito al primo posto delle classifiche. Seguì una serie di successi come “I Write the Songs,” “Could It Be Magic” e “Copacabana,” che consacrarono Manilow come un’icona del pop. Nel 1978, solo cinque anni dopo il suo album di debutto, aveva già cinque dischi in cima alle classifiche e dieci singoli al numero uno. Premi come Grammy e Tony confermarono il suo leggendario posto nella musica e nel cuore di più generazioni di fan.
Nel 2017 Manilow fece coming out, rivelando che lui e Garry Kief, suo manager e compagno dal 1978, si erano sposati segretamente nel 2014. Temendo reazioni negative da parte delle sue fedeli fan donne, aveva mantenuto privata la relazione, trovando però un sostegno enorme una volta che la verità venne a galla. Aggiungendo trasparenza, affrontò anche i pettegolezzi sulle operazioni estetiche, ammettendo un intervento alla mandibola che “non ha funzionato” e un breve uso di Botox, spiegando però che molti cambiamenti nel suo aspetto derivano da trattamenti medici per il dolore all’anca. Ora, ben oltre gli 80 anni, Barry Manilow continua a esibirsi, vivendo la vita con gratitudine, amore e autenticità che lo hanno reso caro a milioni di persone.