Un bambino nato con una voglia a forma di cuore sulla fronte. Come sarà il suo aspetto a sei anni?
Durante il matrimonio, il cane all’improvviso morse la sposa — e quel morso distrusse tutto ciò in cui lo sposo aveva creduto. Quando capì perché il cane l’aveva fatto, annullò le nozze.
Il giorno perfetto
Quel giorno tutto sembrava perfetto — l’arco coperto di fiori, la musica dolce, il profumo dello champagne e l’abito bianco che brillava al sole.
Gli invitati sorridevano, il fotografo scattava senza sosta, e lo sposo aveva quello sguardo in cui si mescolavano emozione e felicità.
Accanto a lui, come sempre, c’era Roy, il suo fedele labrador — grande, buono, e forse l’unico a cui l’uomo si fidasse più che di molte persone.
Ma la sposa, fin dal mattino, era nervosa.
Non le piaceva che il cane fosse lì: si irritava ogni volta che passava vicino e insisteva perché lo allontanassero.
Lo sposo cercava di mantenere la calma, assicurando che Roy non avrebbe dato fastidio a nessuno, ma nel tono di lei si sentiva freddezza.
La festa proseguiva, ma il comportamento della sposa peggiorava:
rispondeva in modo brusco ai parenti dello sposo, accoglieva con sarcasmo i regali,
e dopo qualche bicchiere di troppo, arrivò persino a deridere a voce alta un cameriere.
Lo sposo si sentiva a disagio, ma taceva — non voleva rovinare il giorno che avrebbe dovuto essere il più felice della sua vita.
E poi — un grido.
Roy, sempre tranquillo e affettuoso, all’improvviso morse la sposa alla mano.
Tutto accadde in un istante. Lei urlò, si ritrasse e, afferrando una bottiglia dal tavolo, la sollevò per colpire il cane.
— Non toccarlo! — gridò lo sposo, intervenendo di scatto.
— Mi ha aggredita! — strillò lei. — Quella bestia è pericolosa!
Ma Roy non l’aveva aggredita.
Tremava, con le orecchie abbassate e la coda tra le zampe.
Fu allora che lo sposo vide — accanto a lui, sul pavimento, un pezzetto strappato del velo bianco,
e sul pelo del cane, l’impronta sporca di una scarpa.
Tutto divenne chiaro.
— L’hai fatto apposta… — disse piano, ma la sua voce suonava tagliente.
— Io… è stato un caso! — balbettò lei, con gli occhi che fuggivano.
— Un caso? — fece un passo avanti. — E anche la bottiglia era un caso, vero?

Nel salone calò il silenzio.
Gli invitati si scambiarono sguardi imbarazzati.
Roy guardò il suo padrone con aria colpevole, e in quell’istante l’uomo capì:
nessun amore vale il prezzo della crudeltà o del tradimento.
Si raddrizzò, fissò la sposa e disse con voce ferma:
— Il matrimonio è annullato.
Poi si chinò, abbracciò Roy e lo strinse a sé.
Il cane tremava, ma si accoccolò contro di lui, come a dire che ormai tutto era finito.
Gli invitati rimasero in silenzio.
L’abito bianco, le coppe scintillanti, la musica… tutto aveva perso significato.
A volte la verità su una persona non si rivela da ciò che dice,
ma da come tratta chi non può difendersi.