“Hai riconosciuto la star?”: Non sarebbe diventato famoso in tutto il mondo se i suoi genitori non lo avessero mandato in orfanotrofio!

“Hai riconosciuto la star?”: Non sarebbe diventato famoso in tutto il mondo se i suoi genitori non lo avessero mandato in orfanotrofio!

 “Hai riconosciuto la star?”: Non sarebbe diventato famoso in tutto il mondo se i suoi genitori non lo avessero mandato in orfanotrofio!

Il nome di Jackie Chan risuona in tutto il mondo, grazie alla sua determinazione incrollabile e agli sforzi instancabili. Il suo percorso verso la fama è una testimonianza di resilienza e lavoro duro.

Nato il 7 aprile 1954 a Hong Kong dai genitori Charles e Lily Chan, i primi anni di Jackie furono contrassegnati da difficoltà finanziarie. Nonostante le loro lotte, i suoi genitori gli offrirono amore e calore. Tuttavia, le circostanze costrinsero la famiglia a trasferirsi in Australia, lasciando il giovane Jackie dietro di sé in un collegio affiliato con la Peking Opera House.

Il suo tempo nella scuola fu rigoroso, con mattine presto e serate lunghe piene di varie discipline artistiche e allenamenti fisici. Jackie perse rapidamente peso in eccesso e sviluppò un corpo forte attraverso il kung fu, la corsa e l’acrobatica.

Nonostante le numerose ferite, inclusa una frattura al naso causata dal bastone di un insegnante, il talento e la determinazione di Jackie risplendevano. Fece il suo debutto come attore a soli otto anni e presto divenne una figura di spicco nell’Opera di Pechino. Anche se le attività fisiche erano enfatizzate, le materie accademiche ricevevano meno attenzione. Jackie dovette lavorare duramente per padroneggiare sia il cinese che l’inglese fino all’età adulta.

Dopo aver completato la sua formazione a Canberra, Jackie intraprese vari lavori, inclusi lavori da stuntman e in costruzione, mentre continuava a perfezionare le sue abilità recitative. Riflettendo sul suo percorso da umili origini a fama internazionale, Jackie attribuisce il suo successo al duro lavoro e alla perseveranza, proclamando orgogliosamente: “Guarda chi sono adesso!”

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